venerdì 2 ottobre 2015

A proposito del tagli del FUS - Appello del Forum Nazionale per l'Educazione Musicale



Alla segreteria del Presidente della Repubblica
Alla VII Commissione Senato
Presidente
Alla VII Commissione Camera
Presidente
Al Ministro Franceschini
dr giuseppe battaglia
sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni
Al Presidente Comitato Nazionale Apprendimento pratico della Musica On. Luigi Berlinguer
p. c. Al Presidente del Partito Democratico Matteo Orfini
Alla Senatrice Pina Maturani
Alla Senatrice Elena Ferrara
Sandro Cappelletto
Angelo Foletto

Oggetto: Appello del Forum Nazionale per l’Educazione Musicale per un intervento urgente che possa risolvere le criticità emerse dalle ultime vicende FUS.

Il Forum Nazionale per l’educazione Musicale, organismo composto da 25 federazioni ed associazioni nazionali accreditate che raccolgono insegnanti delle Istituzioni pubbliche (Università, Conservatori di musica, Medie ad indirizzo musicale), e le principali associazioni del Terzo Settore metodologiche, bande, cori e scuole di musica con oltre 160mila aderenti
esprime la più viva preoccupazione per quanto emerso dall’applicazione del DM 1 luglio 14, che regolamenta il FUS per quanto concerne le attività del Titolo 3° della legge 800/67, tuttora in vigore e chiede un urgente intervento diretto del Ministero atto a sanare la situazione che porterà nei prossimi mesi alla chiusura di strutture fondamentali nella vita culturale del nostro paese, quali ad esempio ANBIMA (Bande), CEMAT (Musica contemporanea) e FENIARCO (Cori).

Le Associazioni concertistiche, i Festivals, e le iniziative facenti capo all’ex art. 40 (abrogato, legge 800/67) che raggruppava i corsi di perfezionamento per canto, strumenti, composizione: i concorsi di canto, strumenti singoli, da camera, di composizione, di ricerca musicologica; attività della musicologia e della ricerca; la promozione musicale; il sostegno alle nuove carriere in particolare per la musica contemporanea. Queste iniziative – tutte – sono state inserite in un solo capitolo chiamato Azioni Trasversali.

A differenza delle altre in esame tali Azioni vengono valutate dalla Commissione solo e unicamente su una base Qualitativa – senza i parametri della Quantità, essendo impossibile farvi riferimento per la diversa ossatura delle sue manifestazioni.

I soggetti delle Azioni trasversali, ridotti al nr. di 15 finanziabili (nel 2014 furono 180 circa!) hanno dovuto competere tra di loro su operatività del tutto disomogenee, e ciò ha creato non poco sconcerto per i risultati ottenuti e per la totale non trasparenza dei programmi presi in esame.

Sono state danneggiate così per erronea valutazione strutture che da decenni ricevevano il contributo, come ad esempio la Federazione Cemat (finanziata per 19 anni consecutivi; nel 2014, con 185.000 euro) o la Feniarco (finanziata da trent’anni contributo 2014 160mila €).
Ancor più grave è dover constatare che queste decisioni arrivano con ritardo, ad attività e programmi già avviati, in parte conclusi e in parte ancora in corso. Ciò crea una situazione insostenibile che andrà a compromettere la vita stessa di queste e altre realtà, arrecando un danno irreparabile alla cultura musicale del nostro paese che proprio nelle iniziative diffuse nel territorio trova un straordinaria linfa vitale che non può essere disattesa.

Ma la delusione va ancora oltre, perché questa decisione disconosce il valore e il ruolo che queste entità rappresentano per il nostro paese. Esse infatti sono parte di quel patrimonio culturale immateriale riconosciuto dalla Convenzione UNESCO di Parigi del 2003 (poi ratificata con Legge nazionale n. 167 del 2007), che vede nei gruppi e nelle comunità locali una parte viva, diffusa e importante di esso.

Feniarco e Anbima raccolgono attorno a sé ben 6.000 gruppi tra cori e bande musicali che operano su tutto il territorio nazionale con straordinario impegno, passione e dedizione, costituendo un presidio territoriale fondamentale ed un lavoro di rete davvero unico. La Federazione Cemat è da due decenni l’unico ente italiano a sostegno della musica contemporanea, con innumerevoli programmi che ne promuovono la conoscenza.
Invitiamo pertanto il Ministero a porre urgente rimedio a questa incresciosa e ingiusta situazione, anche con fondi extra FUS, al fine di riassegnare, per il triennio 2015-2017, il dovuto sostegno a questi soggetti.